Classe energetica elettrodomestici: tutto quello che devi sapere

Quando si parla di classe energetica elettrodomestici, spesso ci si riferisce a quell’etichetta che, con un rapido colpo d’occhio, ci dice quanta energia consumerà un particolare dispositivo. Ma qual è l’evoluzione di queste etichette? E soprattutto come si classificano oggi lavatrici, frigoriferi, forni o piani cottura? Se stai cercando di capire come orientarti nel mondo degli elettrodomestici di alta gamma, magari in previsione di un acquisto su AEG, allora sei nel posto giusto. In questo articolo ripercorreremo la storia di queste classificazioni e chiariremo tutto ciò che occorre sapere su efficienza energetica e nuove etichette.

Un po’ di storia: dal 1994 al 1998 fino al 1° marzo 2021

La classificazione energetica non è sempre esistita: è stata introdotta per aiutare i consumatori a riconoscere il valore aggiunto di un elettrodomestico efficiente, non solo in termini di consumo di energia, ma anche di riduzione dell’impatto ambientale.

Nel 1994 l’Unione Europea ha introdotto per la prima volta le etichette di efficienza energetica. Inizialmente la scala andava dalla A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente). Questa prima introduzione ha segnato l’avvio di un processo che ha cambiato il modo di produrre e di vendere elettrodomestici in Europa.

Siamo ormai nel 1998 e, con il passare del tempo, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Molti produttori, come AEG, hanno iniziato a progettare elettrodomestici di alta gamma che superavano di gran lunga gli standard energetici previsti dalla classe A. Per questo motivo, la Commissione Europea ha deciso di aggiungere le classi A+, A++ e successivamente A+++ per distinguere i prodotti più efficienti.

Il 1° marzo 2021 è la data che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nelle etichette energetiche: è stata introdotta la nuova classe energetica degli elettrodomestici con una scala semplificata dalla A alla G, eliminando i “+”. Questo cambiamento si è reso necessario perché l’evoluzione tecnologica stava rendendo obsoleta l’etichetta precedente: quasi tutti i migliori elettrodomestici rientravano in classe A+++ e le differenze tra i vari dispositivi non erano più così chiare. Oggi, quindi, se un elettrodomestico che prima era classificato A+++ si vede retrocesso a una classe più bassa (ad esempio B o C) non significa che consumi di più rispetto a prima, ma che i parametri di valutazione sono diventati più severi e riflettono una visione a lungo termine dell’innovazione.

 

Come funziona la nuova etichetta energetica

Con il passaggio del 2021, tutte le nuove etichette riportano:

  • Scala dalla A alla G: A è la classe energetica elettrodomestici migliore, mentre G rappresenta la meno efficiente;

  • Codice QR: consente di accedere a informazioni dettagliate e aggiornate sul prodotto;

  • Consumi e specifiche: vengono forniti dati più precisi sul consumo di energia, acqua (nel caso di lavatrici o lavastoviglie), rumorosità, capacità e così via.

Questa impostazione vale per numerose tipologie di dispositivi, tra cui lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie e molti altri elettrodomestici di uso comune. Per esempio, tra le query più frequenti c’è proprio la classe energetica elettrodomestici lavastoviglie, poiché questo elettrodomestico è tra i più utilizzati in cucina e può incidere significativamente sulla bolletta.

 

Le classi energetiche spiegate

  • Classe A: rappresenta l’eccellenza assoluta e viene assegnata solo agli elettrodomestici con i consumi più ridotti;

  • Classe B e C: sono le classi che ospitano gran parte dei prodotti tecnologicamente più evoluti e allo stesso tempo efficienti in termini energetici;

  • Classe D: è la fascia media del mercato attuale, ma può generare confusione. Molti si chiedono “A cosa corrisponde la nuova classe energetica D?”: in sostanza, corrisponde a un livello ancora buono di efficienza, se messo a confronto con i vecchi standard;

  • Classe E, F e G: sebbene talvolta si trovino prodotti di ultima generazione in classe E (o perfino F) per ragioni strutturali o di tipo progettuale, queste classi in generale indicano un consumo energetico più alto. Un esempio comune è la classe energetica elettrodomestici F nei frigocongelatori di grandi dimensioni, dove alcuni parametri tecnici limitano la possibilità di raggiungere classi superiori.

 

Uno sguardo al futuro

L’Unione Europea sta già lavorando per adeguare le etichette e i parametri di valutazione nei prossimi anni, quando ci si aspetta un ulteriore inasprimento degli standard. Questo perché l’evoluzione tecnologica è in costante progresso, e marchi come AEG investono continuamente in ricerca e sviluppo per offrire prodotti d’eccellenza sia dal punto di vista del design, sia da quello dell’efficienza. Il nostro obiettivo è permetterti di risparmiare sui consumi energetici e, contemporaneamente, godere di prestazioni elevate e di un’estetica impeccabile.

Perché scegliere AEG

AEG si rivolge a un pubblico attento al design, ma soprattutto desideroso di prodotti all’avanguardia. Dalle lavastoviglie ai forni combinati a vapore, fino ai piani cottura a induzione, ogni elettrodomestico AEG è progettato per garantire prestazioni superiori e un’elevata efficienza energetica. Ecco perché, anche con le nuove classificazioni, i nostri prodotti si collocano sempre nelle fasce più alte della scala, a garanzia di affidabilità e risparmio nel tempo.

Quando scegli un elettrodomestico AEG, scegli di investire in una tecnologia che non invecchia rapidamente: i nostri standard superano già oggi quelli che saranno i requisiti minimi del futuro. La nuova classe energetica elettrodomestici non ci coglie impreparati, anzi, rispecchia perfettamente la nostra filosofia di miglioramento continuo e rispetto dell’ambiente.

 

La classe energetica degli elettrodomestici è un tema in continua evoluzione, che dal 1994 al 1998 fino al rinnovamento del 1° marzo 2021 ha cambiato radicalmente il modo in cui valutiamo frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie o forni. Oggi più che mai è fondamentale capire come leggere la nuova etichetta, perché l’innovazione tecnologica spinge a standard di efficienza sempre più ambiziosi.

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